Un momento da dedicare alla cura del sé, un frammento di quiete per scalfire la vertigine del caos urbano, un momento di cura per l’anima.
L’Atelier di Laborabilia, al numero 22 di Lungo Dora Voghera, ha tenuto il 26 marzo un pomeriggio di inclusione e condivisione: l’appuntamento con il nostro Mercoledì RiCreativo.
Un incontro, l’unione di due pratiche. Entrambe antiche nelle origini, entrambe capaci di esprimere nel loro peculiare linguaggio quell’affetto che si può donare a sé stessi e agli altri.
In quest’esperienza di riuso creativo i partecipanti hanno preparato delle copertine in stoffa, delle custodie per libri e quaderni.
La scelta di produrre una copertina non è casuale: custodire non è un atto legato solo al materiale, e non è solo materia. Quando infondiamo un sentimento in ciò che componiamo, attribuiamo valore ai ricordi, e ogni fibra è come un cassetto nel quale andiamo a riporre i tesori di un’esperienza.
Una copertina nasce per custodire un libro, le sue pagine, e con le pagine custodiamo le parole; con le parole custodiamo pensieri, ricordi, idee.
Per infondere significato in quest’esperienza collettiva, abbiamo impreziosito le copertine con il ricamo: un’opera di mindfulness, di centramento nel qui ed ora per vivere con pienezza l’azione e l’attimo.
E cosa meglio, per arricchire le copertine, se non le parole di una poesia? Non una poesia qualsiasi, un monito di pace: il 21 marzo di Gianni Rodari.
Una poesia diffusa, raccolta, raccontata e trasportata dalle copertine create nel nostro mercoledì RiCreativo, per cercare una pace da fare propria, da portare con sé, da regalare e diffondere come un messaggio.
Redazione
Illustrazione di Giulia D’Ursi – Eta Beta Scs




